Ci siamo, ora sappiamo la differenza tra dissipazione attiva e passiva e quindi possiamo conoscere più a fondo come ottenere prestazioni extra dal nostro sistema Sapere come funziona un dissipatore ad aria o a liquido per CPU, difatti, sarà il passo più importante per capire quale delle due tipologie ti conviene montare sulla tua prossima build.
@byte_hardware L’airflow @Freeenki va pensato anche in base al dissipatore della CPU. Come funzionano i dissipatori ad aria e a liquido? Prima di nominarne il migliore o la liglior tipologia, vogliamo fare due chiacchere sul funzionamento? Lo scambio di calore è il principio fisico che sta alla base di ogni dissipatore, sia ad aria che a liquido. Puoi vedere l’efficienza degli stessi sotto due ortiche: Dissipazione istantanea e di mantenimento. Entrambe devono eccellere, in quanto il 99% dei test che trovi in rete non tengono conto del fenomeno del thermal throttling, presente in alcune CPU o sulla tua se fai overclock e non la dissipi correttamente. — #pc #pcgaming #informatica #build #setup #buildgaming #setupgaming #cooler #watercooling #aircooling #aio #tdp #nspr #dissipatore #cpu #microprocessore #intel #amd ♬ suono originale - Byte Hardware
Sia per dissipatori che utilizzano un liquido refrigerante, sia per i soli dissipatori ad aria, la finalità è la medesima: Raffreddare bene la CPU trasferendo il calore da essa prodotta all’aria esterna al case. Cambia infatti solo la modalità di trasmissione e non bisogna agire a prescindere, ma ogni computer va raffreddato secondo le esigenze del caso!
Definiamo quindi la base per la quale un gas freddo, che si trova sul fondo di una conduttura, al suo riscaldamento sale verso l’alto. Come tutto questo ci aiuterà a capire come funziona un dissipatore ad aria o liquido per CPU?
Come funziona un dissipatore ad aria o liquido per CPU
Guadagnare prestazioni extra tramite l’ottimizzazione dell’airflow del PC sembra una passeggiata ed invece stai iniziando a capire che un minimo di basi nella fisica ed informatica devono esserci. Nello specifico, per raffreddare una CPU possiamo agire in due modi: Tramite un dissipatore ad aria o liquido. La differenza tra le due specie non avviene particolarmente sull’estrazione del calore, ma sul trasporto di esso verso l’esterno del case.
Nel primo caso, infatti, saranno gli heatpipe i primi responsabili del corretto trasporto di calore dal blocco posto a contatto con la CPU fino alle relative alette di dissipazione, mentre per i dissipatori a liquido abbiamo un trasporto di liquido refrigerante. Quest’ultimo difatti accumula calore nella zona del socket per cederlo al radiatore.
Il principio degli heatpipe è come citato poco fa, ossia un riscaldamento di un gas, inserito in piccole condutture a bassa pressione che, salendo verso la parte più fredda, trasporta il calore in una nuova zona del dissipatore. Lo stesso principio di fisica lo troviamo sulle vapor chamber utilizzate per dissipare i processori delle schede grafiche.
In questo caso, però, il trasporto di calore non avverrà tra un punto A e B, ma su tutta la superficie dissipante.
I dissipatori ad aria per CPU si raffreddano a sua volta grazie a ventole installate su di essi. Possiamo trovare blocchi di dissipazione con una o più ventole, ma il principio è quello di far defluire l’aria ormai calda fuori dal case.
Per i dissipatori a liquido, invece, una volta che il lamierino a contatto con la CPU si scalda, avviene un trasporto del calore grazie al loro liquido refrigerante. Difatti il calore viene assorbito e portato a metà circuito.
A questo punto troveremo un radiatore composto da un circuito di condutture ben specifico e differente tra vari modelli, il quale ha il compito di raffreddare quanto più possibile il liquido refrigerante che, a questo punto, sarà pronto per un nuovo ciclo di esercizio.
Arrivati a questo punto, avremo un radiatore caldo che, a sua volta, verrà raffreddato dalle ventole associate.
A questo punto, vediamo quando è meglio montare un dissipatore ad aria e quando a liquido!